6 Maggio 2012: un referendum da primato!

 

È scandaloso il silenzio della rete e degli altri media riguardo ai quesiti referendari che si terranno il 6 Maggio 2012 in Sardegna. Solo su Facebook si riesce a far girare il passaparola. L'amico Nicola Montisci, che se n'è accorto, punta il dito sulle armi di distrazione di massa.

Sembra che non si voglia ripetere il primato ottenuto dalla Sardegna nel 2011, quando fu la prima regione a rifiutare il nucleare, referendum confermato poi a livello nazionale ma che nella nostra isola presentò un risultato schiacciante di oltre il 90% dei contrari allo sfruttamento dell'atomo.

Ma anche questo referendum può presentarsi come un'occasione di primato: essere la prima regione italiana ad abbattere i costi della politica regionale e locale, abbattendo le province, tutte anche quelle originali, eliminando gli enti ad esse collegate, vaporizzando i costosissimi Consigli di Amministrazione degli Enti Regionali e riducendo il numero dei pagatissimi Consiglieri Regionali sardi da 80 (ottanta) a 50 (cinquanta).

Certo, per essere onesti, i Consiglieri dovrebbero essere proporzionali alla Regione più popolata dell'Italia, ossia la Lombardia, il cui Consiglio Regionale è composto da 80 Consiglieri, ma gli abitanti sono poco più di 9.800.000. Noi, che in Sardegna abbiamo poco meno di 1.700.000 abitanti, dovremmo quindi avere un Consiglio Regionale di 14 Consiglieri. Vabbé, è pura utopia... Perlomeno però potremmo livellarci come le Regioni a più bassa popolazione e quindi avere un massimo di 30-35 Consiglieri. Sarebbe il massimo. Ma già ridurre di 30 il numero attuale è un primo passo.

Un primo passo... "ma per cosa?", direte voi... per far sentire sulla pelle dei politici al potere, e dell'apparato burocratico, che anche loro devono partecipare al risparmio e sacrificarsi per la salvezza dell'Italia, non solo noi studenti, disoccupati, precari, lavoratori, liberi professionisti, consulenti, imprenditori, pensionati. Perché ho voluto specificare "politici al potere"? Perché i militanti, soprattutto i giovani militanti, e i simpatizzanti dei vari partiti premono da tempo affinché ci siano non solo tagli agli sprechi ma vera e propria meritocrazia anche a livello politico.

Ecco quindi che questo referendum si pone come un primo passo per una rivoluzione cultural-social-politica, un'occasione per cambiare, come scrive l'amico Riccardo Lo Monaco. Ovviamente, per cambiare è necessario votare SI, ma se leggete bene il testo di ogni singolo quesito, non potrete che essere favorevoli a questa monosillaba così positiva.

Vi riporto qui di seguito il testo integrale tratto dal Sito della Regione Autonoma della Sardegna. Le votazioni saranno possibili dalle 6.30 del mattino fino alle 22. Mi sono permesso di sottolineare le parole chiave di ogni singolo quesito.

Il giorno 6 maggio 2012, con un'unica convocazione degli elettori, si svolgeranno i 5 referendum abrogativi regionali e i 5 referendum consultivi regionali, indetti ai sensi della L.R. 17.5.57, n. 20.

Con Decreto n. 18 del 20.02.2012 il Presidente della Regione e successivo Decreto di revoca n. 9/E del 10.03.2012 ha fissato la data di svolgimento dei 5 referendum abrogativi regionali e i 5 referendum consultivi regionali con i seguenti quesiti:

 

Referendum n. 1 (scheda verde scuro):
“Volete voi che sia abrogata la legge regionale sarda 2 gennaio 1997, n. 4 e successive integrazioni e modificazioni recante disposizioni in materia di “Riassetto generale delle Province e procedure ordinarie per l’istituzione di nuove Province e la modificazione delle circoscrizioni provinciali?”.

Referendum n. 2 (scheda grigia):
“Volete voi che sia abrogata la legge regionale sarda 1 luglio 2002, n. 10 recante disposizioni in materia di “Adempimenti conseguenti alla istituzione di nuove Province, norme sugli amministratori locali e modifiche alla legge regionale 2 gennaio 1997, n. 4?”.

Referendum n. 3 (scheda arancione):
“Volete voi che sia abrogata la deliberazione del Consiglio regionale della Sardegna del 31 marzo 1999 (pubblicata sul BURAS n. 11 del 9 aprile 1999) contenente “La previsione delle nuove circoscrizioni provinciali della Sardegna, ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 2 gennaio 1997, n. 4?”.

Referendum n. 4 (scheda rosa):
“Volete voi che sia abrogata la legge regionale sarda 12 luglio 2001, n. 9 recante disposizioni in materia di “Istituzione delle Province di Carbonia-Iglesias, del Medio Campidano, dell’Ogliastra e di Olbia-Tempio?”.

Referendum n. 5 (scheda verde chiaro):
“Siete voi favorevoli all’abolizione delle quattro province “storiche” della Sardegna, Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano?”.

Referendum n. 6 (scheda gialla):
“Siete voi favorevoli alla riscrittura dello Statuto della Regione Autonoma della Sardegna da parte di un’ Assemblea Costituente eletta a suffragio universale da tutti i cittadini sardi?”.

Referendum n. 7 (scheda viola):
“Siete voi favorevoli all’elezione diretta del Presidente della Regione Autonoma della Sardegna, scelto attraverso elezioni primarie normate per legge?”.

Referendum n. 8 (scheda marrone):
“Volete voi che sia abrogato l’art. 1 della legge regionale sarda 7 aprile 1966, n. 2 recante “Provvedimenti relativi al Consiglio regionale della Sardegna” e successive modificazioni?”.

Referendum n. 9 (scheda fucsia):
“Siete voi favorevoli all’abolizione dei consigli di amministrazione di tutti gli Enti strumentali e Agenzie della Regione Autonoma della Sardegna?”.

Referendum n. 10 (scheda celeste):
“Siete voi favorevoli alla riduzione a cinquanta del numero dei componenti del Consiglio regionale della Regione Autonoma della Sardegna?”.

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